Paris 2024 : giusto in tempo
Riprendo il blog dopo la lunga pausa estiva.
E’ un peccato non essere riuscito a seguire e documentare i giochi olimpici di Parigi: non mi capiterà più di vivere in una città che ospita i giochi.
Ma é andata cosi’ e, per fortuna, ho trascorso comunque un tempo interessante e pieno.
Sono comunque riuscito ad intercettare le ultime giornate delle Paraolimoiadi, che mi hanno permesso comunque di fare esperienza del clima olimpico. Una bella esperienza, davvero.
Prima tappa: giovedì sera (5 settembre) - BASKET
Ho seguito all’Arena Bercy il match tra USA e Canada di basket. Non c’é stata storia e il match é scivolato via davvero velocemente, ovviamente a favore degli statunitensi.
Bella comunque l’atmosfera dell’arena, i cori, i colori e l’entusiasmo
Seconda tappa: venerdì pomeriggio (6 settembre) - TENNIS
Entrare al Court Philippe-Chatrier, il ‘centrale’ del Rolland Garros é un’esperienza unica. Probabilmente inaccessibile (dal punto di vista economico) per le partite ufficiali del famoso torneo di tennis. Per fortuna molto più semplice per un match delle paraolimpiadi, che tra l’altro era una finale. Anzi, due, considerato che il biglietto dava accesso ai due incontri del giorno: finale donne; finale doppia uomini.
Davvero emozionante. Il movimento continuo delle sedie a rotelle, la fatica nel rincorrere la pallina (e i due rimpalli concessi), i tentativi di variare il ritmo di gioco. davvero brave le due finaliste, dal Giappone e dell’Olanda, nelle due di match che, come sappiamo, lascia emozioni contrapposte agli atleti che si sono a lungo preparati per arrivare a giocarsi la finale.
Ancora più bella la finale doppio, molto più dinamica e veloce rispetto al singolo. Anche in questo caso il Giappone in finale, anche se, a differenza del primo incontro, stavolta non é riuscito a raggiungere il gradino più alto.
Bello il supporto degli spettatori, bello il clima, il silenzio tipico dei campi da tennis quando i tennisti si preparano alla battuta, i sospiri per i colpi impossibili, gli applausi per gli scambi e per i colpi vincenti. Tutto meritato, tutto vero.
Bella la presenza dei volontari, sempre pronti ad aiutare a spiegare ad indirizzare un publico probabilmente non cosi familiare con il Court Philippe-Chatrier. E’ il lavoro del dietro le quinte di una macchina organizzativa davvero imponente.
Insomma, due giorni davvero belli per me, che mi hanno dato la possibilità di vivere, almeno un po’ lo spirito olimpico.