“Flàneries é un’espressione francese che indica l’andare in giro, normalmente da solo, con il solo scopo di guardarsi attorno.

Flàneries racconta di quotidiano per come mi si presenta, per come lo vedo.

E’ lo spazio in italiano di questo sito”.

— Luca

Inspirazioni Luca Pascotto Inspirazioni Luca Pascotto

Photomatic d’Italia

Cartello della Biennale di Venezia del 1972

All’interno della photomatic le persone trovano uno spazio privato immerso nello spazio pubblico
— Franco Vaccari, artista
Photomatic, Bologna, 1972

Photomatic d’Italia, Bologna, 1972-73

Ho visitato « Renverser ses yeux » a Jeu de Paume (Parigi) pochi giorni fa. Interessante mostra su alcuni artisti d’avanguardia di fine Anni ’60 in Italia.

Il sottotitolo della mostra, che sarà presente alla Trienname di Milano nella primavera 2023 (quindi potete avere un’anteprila qui…), dà una chiave di lettura piuttosto chiara: “Attorno all’arte povera 1060-1975: fotografia, film e video”.

Tra i vari lavori presentati, mi ha colpito particolarmente un progetto di Franco Vaccari, artista poliedrico (fotografo, poeta, cineasta), prodotto cinquant’anni fa: Photomatic d’Italia.

Photomatic d’Italia, Franco Vaccari, 1972-73

L’artista si é domandato come una cabina fotografica, nuovo oggetto ‘tecnologico’ normalmente collocato in spazi pubblici, ma con un dedicato spazio privato, potesse interagire il pubblico. Dopo tutto fino ad allora la fotografia d’identità era riservata a documenti ufficiali (passaporti, carte d’identità) o all’identificazione di criminali. I ‘sefie’ sarebbero arrivati molto più tardi.

Propone allora di spostare una di queste cabine in uno spazio museale (alla Biennale di venezia) e propone ai visitatori di contribuire, con le loro instantanee, ad allestire lo spazio espositivo. Comincia lui stesso, attaccando ad un muro una striscia fotografica con un suo ritratto. Ed invita il pubblico a fare altretando, con l’obiettivo di creare un’opera collettiva.

La proposta ha successo e tra il 1972 e il 1973 riesce a ripetere l’esperienza al di fuori di un museo, utilizzando un migliaio di cabine sparse in tutta Italia e coinvolgendo gente comune: Vaccari, attarverso una manifesto attaccato nelle vicinanze delle vabine,  invita infatti normali cittadini a inviargli una strip di fototessere con la possibilità di essere selezionati per un nuovo film.

Il cartellone usato da Vaccari nelle Photomatic per coinvolgere normali passanti - Photomatic d’Italia, 1972-73

La cabina photomatic, cosi’, non viene adoperata solamente per fornire immagini adatte ai documenti di riconoscimento, ma diventa anche un luogo isolato in cui poter sperimentare, spaziare e giocare con la fotografia. Si tratta di un’imponente esperimento di “arte generativa”, che come risultato ha portato al progetto ‘Photomatic d’Italia’.

Partito dalla Biennale di Venezia, raggiunge le piazze di tutta Italia, coinvolgendo un vastrissimo numero di persone, facendo dell’uomo di strada un potenziale artista.

Ben prima dei selfie ....


Giovani in coda per una foto alla cabina foto a Montmartre

Montmartre, Parigi, Gennaio 2023 - giovani in coda per una fototessera

PS.

Il 20  giugno del  1928 cinque  cabine fotografiche automatiche vengoni installate a Parigi. Oggi, le ‘photomatic’ sono presenti nella capitale francese in (quasi) tutte le stazioni, in supermercati, negli angoli delle piazze.


Foto tratte dal sito della Galleria Sage, Paris , alcune delle quali visibili fino al 29 Febbraio a ‘Jeu de Paume’, Parigi

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