Ultraleggero
Emozioni ad alta quota. Mio figlio Thibault, 15 anni, per il suo battesimo dell’aria: dopo il brevetto BIA, il “Brevet d'Initiation Aéronautique” deve volare 55 min in un ultraleggero.
Ovviamente un pilota é accanto lui, ma si occuperà solamente dell’atterraggio. In volo (ma anche in decollo), ci pensano i ragazzi. Thibault é in una sessione di 4 ragazzi, due per velivolo.
Si comincia con il briefing, le basi di volo (altitudine, meteorologia, comandi di base). Scopro, in realtà lo immaginavo, che sopra Parigi ci sono delle ‘strade’ e delle zone in cui non si può’ volare. Oppure bisogna volare ad una certa quota. Oppure sotto una certa quota. Insomma, non é puoi tutto libero questo spazio sopra di noi.
Siamo all’aereoclub AIRFRANCE di Toussus-le-Noble, appena fuori Parigi. Un’area destinata principalmente alla formazione dei futuri piloti.
Alcuni piloti aspettano impazienti di poter decollare e preparano con dettaglio il loro itinerario di volo
Purtroppo c’é una particolare.Sono le 10:00 di mattina e le condizioni meteo non danno garanzie di sicurezza al 100%, e non é possibile autorizzare il decollo di questi veicoli.
Dalla sala ci chiediamo perché, questo é quello che vediamo: c’é un filo di nebbia, se non si alza nelle prossime due ore non si potrà volare. Anche perché tra le 12:00 e le 15:00, per rispetto alle comunità locali, i decolli/atterraggi non sono autorizzati.
Niente paura, il tempo lo dedichiamo alla visita dell’hangar e dei veicoli parcheggiati. Una esperienza esclusiva che mi presenta un mondo tutto nuovo
Ultraleggeri parcheggiati come se fossero automobili in un garage, attrezzi di lavoro, scaffali. E’ un sabato, quindi tutta la parte di manutenzione é sospesa.
I ragazzi ricevono un secondo briefing, o meglio, gli istruttori rassicurano noi genitori sulle modalità di volo. C’é davvero un mondo da scoprire.
Siamo tutti con la funzione meteo del cellulare, nella speranza che nel pomeriggio ci siano le condizioni per un volo. Abbiamo tutto il tempo e continuano le nostre scoperte
Pausa pranzo. Ma con la quasi certezza che alle 15:00 il tempo sarà migliore e sarà possibile volare. Terzo briefing, la parte più bella in cui arriviamo a vedere l’areo da vicino, vediamo i ragazzi salire, tra emozione e, forse, un po’ di preoccupazione.
Tutto é pronto. Dalla torre di controllo danno il via e si può decollare. Noi genitori rimaniamo l'i’, con il naso in su a cercare quel piccolo ultraleggero e ad augurare buona esperienza ai nostri ragazzi.
Tra due ore, cercheremo di nuovo lo stresso aereo durante l’atterraggio, ma sarà molto più difficile.
In effetti non riusciamo a seguire quest’ultima fase, ma capiamo che deve essere essere stato faticoso, emotivamente, ma anche fisicamente.
Una bella esperienza per Thibault e gli altri ragazzi. Immagino solo le sensazioni da lassù’, il vedere le cose da un’altra distanza, il sentirsi leggeri, ultraleggeri.
Non so se Thibault farà il pilota o lavora nell’areonautica. Probabilmente no. Ma sono contento abbia potuto fare questa esperienza, costruita poco alla volta il martedì sera dalle 18:00 alle 20:00 nel suo corso BIA.