Varda che ànda chel gà!
Finire il 2023 in una città come Venezia é affascinante, altrettanto quanto iniziare il blog nel 2024 con immagini da una delle città in cui, appena posso, torno sempre.
Venezia é speciale.
Soprattutto quando lasci le vie principali che portano, a seconda della tua direzione, a Rialto/Piazza San Marco oppure alla Ferrovia.
Basta una ttimo e ti ritrovi in calle o piazze silenziose con angoli urbani che danno testimonianza di una Venezia ordinaria, di famiglie e vita comune.
La Venezia dei ‘panni stesi’, anche in una giornata umida invernale.
Ovviamente siamo andati per bacari, i classici bar veneziani, con pochi posti a sedere (in alcuni casi proprio non ce ne sono) e il classico bancone con i cicchetti.
All’stero si chiama finger food, in Spagna e nell’America Latina, tapas, qui no. Qui sono i cicchetti, preparati (spesso all’istante) con prodotti locali (le sarde in saor; le alici marinate; i crostini di baccalà mantecato; la mozzarella inc arrozza) e accompagnati dall’immancabile Spritz, qui a base di Select
L’ultimo giorno dell’anno. Ultime corse, ultimi acquisti ma anche l'attesa per le celebrazioni della sera.
Buon 2024, allora. Cerchero’ di documentarlo attraverso questo blog al meglio che posso. Vedremo. come dicono a Venezia
Le previsioni sono previsioni e non certezze e quindi quando il maltempo va da ovest verso est e quindi verso il mare Adriatico si spera che “non torni indietro” e si sfoghi in mare e non a Venezia.
PS.
Varda che ànda chel gà - L'anda, in dialetto veneto, è l'andatura o il ritmo e quando si fa notare l'anda di qualcuno (“varda” significa “guarda”) si vuole sottolineare la sua lentezza e svogliatezza