Fila 12, posto 17
Che bella la musica dal vivo. Che sensazione, quella di avvicinarti ad alcuni artisti che ami e vedere come ripropongono le canzoni che ami e che spesso hai scordato.
Durante un mio breve soggiorno a Nizza con la famiglia scopro con sorpresa che la prima data del nuovo tour di Raf, “La Mia Casa”, parte da Sanremo. proprio a due passi da dove mi trovo.
Verifico su TickeOne e scopro che ci sono ancora posti disponibili. Fila 12 posti 15 e 17. Ottimo. Per un appassionato di Sanremo come me, poi, ancora più’ emozionante entrare all’Ariston, il teatro che ospita il concerto.
I momenti che precedono ogni spettacolo, sono speciali: il teatro che si riempie poco alla volta; la curiosità nell’immaginare la scaletta dello spettacolo, a cominciare dal primo pezzo; la voglia di ascoltare canzoni che hanno fatto storia e, in alcuni casi, sono ancora importanti per me.
Ti guardi in giro e osservi lo stato d’animo delle persone, ascolti frammenti di discorsi, aspetti con impazienza.
Poi tutto comincia. “Un’emozione inaspettata”, guarda caso, apre le due ore e più di musica.
Poi, subito, cosi’, senza aspettare, “Due” uno dei suoi brani più ascoltati e famosi. Insomma, quasi a volere davvero portare tutti noi a ‘ casa sua’.
E’ la parte più intimistica del concerto. Raf si alterna tra pianoforte e chitarra, interagisce con i suoi fans. Racconta del libro in uscita del nuovo album, di come questo tour sia importante per lui.
Quella di Sanremo é la prima data del tour (lui ha citato una data ‘zero’ realizzata qualche giorno prima a Crema). Ma probabilmente l’Ariston é il primo vero palco di questo giro di concerti. Un palco che, come ha ricordato il cantante in scena, é importante per ogni artista italiano.
Si presenta accompagnato dal suo gruppo: un tastierista, un chitarrista, un bassista e un altro elemento ai fiati. Quest’ultimo davvero una bella aggiunta per le sonorità create e per la complicità sul palco
Il concerto scorre, il pubblico aspetta le sue canzoni più famose, chiamandone alcune ad alta voce. Ma siamo ancora all’inizio.
Prima di “Gente di mare” una breve interruzione. La musica (il ‘click’ come dice Raf dal palco) era partita, ma bisogna fermarsi per salutare un caro amico presente in sala.
Umberto Tozzi era in sala quasi ad incoraggiare il nuovo progetto dell’amico rap con il quale ha recentemente condiviso molti palchi d’Italia nel progetto “Due, la nostra storia tour”. Da come si sono cambiati i saluti é evidente che al di là della collaborazione artistica, c’é una sincera amicizia tra i due.
Altre due o tre canzoni e Raf si prende l’affetto del suo pubblico. Ci ricorda come, per un artista, cantare le canzoni non sia un atto automatico. Ci si immerge, le si fanno proprie.
“Metamorfosi” ha una lunga introduzione. Raf ricorda che da molto tempo non riesce a proporre questa canzone dal vivo, perché la storia che c’é dietro la fa ancora soffrire. Ci riprova in queso tour, ma non é ancora sicuro che riuscirà a tenerla in scaletta per tutti i concerti.
Io spero di si’, é stato uno dei momenti più intensi del concerto.
C’era una canzone che aspettavo con emozione quella sera. Ero quasi sicuro che ci fosse in scaletta. ‘Come una favola’, la sfortunata canzone presentata a Sanremo nel 2015, arriva a metà serata. Dico sfortunata perché, quell’anno, ha mancato l’accesso alla serata finale del Festival (un Festival al quale Raf mancava da 20 anni), probabilmente anche per i problemi di salute cha Raf ha avuto in quei giorni che gli anno impedito di cantarla al meglio.
Ma é un gioiello, una delicata dimostrazione d’amore, d’amore anche nei confronti della vita.
L’altra sera, dal vivo, é il pezzo che mi ha emozionato di più.
E’ la prima parte dello spettacolo.
Ovviamente sappiamo tutti che ci sarà una seconda parte. Molti secondi di attesa, senza parole, senza musica, senza applausi, senza voci fuori campo che, durante la serata, propongono piccole parti del nuovo libro di Raf in uscita.
La musica riparte. E sentiamo tutti in sala che sarà una parte diversa.
Quei venti secondi di pausa servono a Raf per cambiarsi: lascia maglietta e pantaloni neri e indossa abiti bianchi. Di nero, solo il cappellino, che non aveva messo nella prima parte del concerto.
E’ la parte ‘dance’, il pubblico lo capisce e incomincia ad avvicinarsi al palco.
E’ durante questa seconda parte in cui Raf propone i due pezzi nuovi, “Cherie”, anticipata quest’estate e “80 voglia di te”, uscita il giorno prima del concerto sulle piattaforme digitali. Credo che solo i fedelissimi ne fossero a conoscenza.
Due pezzi che lo riportano, nelle sonorità, agli anni ‘80, quasi un omaggio ai suoi esordi. Ho trovato bello che un cantante ritorni alle origini, nella musicalità e nella leggerezza. ‘Cherie’, in particolare, mi ha proprio preso, anche la versione dal vivo é coinvolgente.
Ma é anche il momento di alcune delle sue canzoni più famose, come “Ti pretendo”, “Self Control”, “Siamo soli nell’immenso vuoto che c’é”.
Il pubblico le segue, Raf lascia spazio per cantare, si avvicina alla prime file, stringe la mano ai suoi fans. Fa parte della generosità di un’artista, credo, concedere queste attenzioni. Cercare progressivamente legami, contatti, vicinanze.
Fino al momento finale, “Infinito”, in cui la prossimità tra l’artista e il suo pubblico si riduce probabilmente al minimo, fino a diventare un un tutt’uno.
Capiamo subito che dopo “Infinito” non ci può’ essere più nessun pezzo. La fusione con il pubblico é totale e tutte le emozioni sono incanalate in quella canzone.
E’ stato un bel concerto. Incoraggio chiunque ne abbia l’occasione ad andare a ‘casa di Raf’, per rivivere la carriera di questo artista e ascoltare il suo lavoro. Vi troverete bene.
Le date nei prossimi due mesi sono qui
Spero che i miei amici di Pordenone approfittino della data di Udine il 2 maggio. Ne vale davvero la pena.
La musica dal vivo lascia emozioni uniche, che durano nel tempo, che curano. Ci avvicinano agli artisti, al loro modo di riproporre canzoni universali, sempre con un’energia nuova. Siamo troppo abituati alla perfezione dello studio di registrazione o delle tracce “Lossless” delle piattaforme digitali.
Ma dal vivo é tutta un’altra cosa. La voce e la mosca dio entrano nella pelle, nella testa, nel cuore.
Esci dal teatro carico di emozioni e di gratitudine. Ricordi che ci sono canzoni importati che forse avevi dimenticato. Ma sono li’, pronte a riconsegnarti nuovi messaggi.
Grazie per la bellissima serata Raf!