Storie di passaggio
Mi sono fermato ad osservare. Sotto una palma, sulle ‘Promenade des Anglais’ a Nizza, guardavo la gente passare e mi sono domandato delle storie di persone per me anonime, ma sicuramente interessanti.
Mi piace pensare che parlano di amicizia, di futuro, di amore, di tranquillità, di sensibilità, di nuovi progetti.
Curioso immaginare come tante storie di attraverso l’un l’altra. Recuperi un frammento di conversazione, nel momento in cui passano davanti a te, e sta a te immaginare il prima e il dopo. Ma per stimolare questa curiosità, ho dovuto fermarmi.
Andare lentamente non é un difetto o una perdita di tempo. In fotografia, per esempio, permette di osservare, andare a fondo. Migliora la composizione e la consapevolezza in quello che si cerca.
Sarà anche per questo che la mia relazione con is social sta cambiando. In quel mondo devi andare veloce, devi continuare a far scorrere immagini, storie, video. Raramente approfondisci. Anche sulla Promenade des Anglais le immagini mi scorrevano velocemente davanti a me.
Ma li’ non avevo controllo. Potevo cercare di immortalarle, oppure lasciarle andare. Suoi social siamo noi che corriamo. Probabilmente consapevoli che ci sarà sempre qualcosa dopo, un nuovo post, un real più recente, una foto dalla definizione incredibile.
Mi hanno fatto bene quei venti minuti seduto li’, ad immaginare storie di passaggio. Mi fermerò’ più spesso, da qualche altra parte….